Fu l’arcivescovo tarantino Tommaso Caracciolo che per primo introdusse nella sua diocesi il culto per San Gaetano, il santo dei miracoli e della provvidenza. Ma l’intera comunità monteparanese volle questo santo come suo patrono quando, nel 1655, giunse il flagello della peste, che seminò la morte e il terrore in ogni angolo del regno di Napoli. Tutte le province del regno di Napoli vennero colpite dall’immane calamità, ma, come per miracolo, Taranto e i paesi vicini, specialmente Monteparano e Lizzano, furono risparmiate. Le cronache del tempo riferiscono di un evento che accade proprio nel 1656 nella cattedrale di Taranto: in una delle cappelle vi era la preziosa statua di San Gaetano che durante una sacra funzione manifestò sul volto un bubbone, segno della peste che si stava diffondendo ovunque, ma da quel giorno Taranto e i paesi limitrofi furono miracolosamente risparmiati da quella triste epidemia.
Da allora, Monteparano ha conservato inalterato il culto per quel santo a cui è dedicata una cappella nella chiesa parrocchiale Maria SS. Dell’Annunziata, la prima a sinistra scendendo dal Capo altare. La statua che orna la cappella è recente fattura in quanto quella più antica, fatta fare a Napoli verso la fine del 1600, si ruppe nell’estate del 1929, cadendo durante una processione penitenziale per le campagne del paese, arse da una lunga siccità. Questo avvenimento, a detta dei più anziani, fu causa di lunghe penitenze: la gente fece digiuni, in ogni casa si accesero lampini e si recitarono tridui, novene e "tredicine" in onore di San Gaetano, sia in chiese che nelle abitazioni, perché si pensava che il santo in qualche modo fosse adirato con i suoi devoti. Sul posto in cui avvenne il triste episodio, Giuseppe Renna, cittadino monteparanese, volle edificare una colonna devozionale in tufo, con una nicchia in cui fu posto un piccolo quadro con l’immagine del santo. L’antica statua fatta restaurare, venne trasportata e situata nella cappella centrale del Cimitero Comunale.
L’attuale cappella di San Gaetano fu edificata nel 1866 lo si evince dall’iscrizione che si legge nella nicchia in cui si trova la nuova statua del Santo. "A SAN GAETANO MONTEPARANO ANNO 1866". Sempre nella cappella, sul lato destro, là dove oggi è situato l’organo, vi è un’altra nicchia più piccola che custodisce una reliquia del santo patrono, racchiusa in una teca di ferro finemente lavorata e che fu acquistata, forse a Napoli, nel 1875 dal marchese, Francesco Bozzi Corso. La reliquia consiste in un pezzo di saio del santo su cui è stato ricamato in seta il volto del Santo; più sotto vi è, invece, un pezzo di carta pergamenacea con alcune parole poco chiare nel significato: "S. Chi…Don Gaietano". Sempre su questo lato della cappella si osservano pure due lastre marmoree con iscrizione di epoca diversa, la prima dice: " Questa reliquia fu acquistata dal Mar. di Monteparano Francesco Bozzicorso nell’anno 1875".
L’altra, invece, recita: “Smarrita fu recuperata nel 1905 da Gaetano Margherita fu Francesco il quale la dona alla parrocchia sopportandone le spese - Anno del Signore 1909" |