Pillole di Storia locale
E' tutta da scrivere la storia di Monteparano dagli inizi dell'800 ad oggi. Una storia che, anche a Monteparano, non è fatta più di dinastie signorili ma di persone comuni. "Regnicoli" venivano chiamati allora, o anche "campagnoli". Ma adesso essi cominciano ad avere un nome e un cognome e fa un certo effetto scoprire che quei cognomi esistono ancora oggi. Ecco come la storia diventa "viva" e non sembra poi così lontana da noi ed estranea.
Le "Pillole" che presentiamo in queste pagine sono il frutto di ricerche personali fatte nell'archivio comunale, purtroppo malridotto e in gran parte incompleto. Le vicende che raccontiamo, le storie che ricostruiamo sono inedite, frutto di una ricerca continua che è anche la ricerca delle nostre radici.
Questo materiale, pur ancora disorganico, è naturalmente messo a disposizione dei nostri utenti, con la semplice raccomandazione di citare la fonte qualora intendessero utilizzarlo.
Salvatore Renna
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Questa signora in foto si chiamava Vita Palazzo, era una maestra originaria di Carosino, che arrivò a Monteparano nel 1883 per un incarico di un biennio presso la scuola elementare istituita da qualche anno. Il suo stipendio annuo fu stabilito in lire cinquecento, ricevette anche un alloggio il cui affitto era a carico del Comune. La maestra Palazzo aveva un forte carattere e ben presto entrò in collisione con gli Amministratori comunali del tempo, che cercarono in tutti i modi di mandarla via. Ma non ci riuscirono. Lei non si mosse più da Monteparano, neanche da morta, visto che dal 1953 è seppellita nel Cimitero comunale.
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Pasquale Damiano Piccinni, nato a Monteparano nel 1921, dal campo di prigionia STALAG IIID di Berlin-Steglitz, scrisse questa lettera alla madre, Maria La Cava, il 14/01/1944 ... "Mamma vi scrivo la 4 volta facendovi sapere che io mi trovo bene così spero di voi tutti attendo vostre notizie. Saluti fratelli cognati tutti zii e zie vicini di casa. Saluti famiglia Lezzi Angelo. Saluti baci tanti Papà Mamma. Figlio Piccinni Pasquale." Egli aveva il cartellino n. 51734 del campo di prigionia Stalag IIID.
Ringraziamo i parenti di Pasquale Damiano Piccinni, che hanno voluto condividere con noi questi documenti storici.
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Una nota del Sindaco del tempo Pasquale La Pesa, indirizzata all’Ufficio Regionale della SVIMEZ a Bari, fornisce informazioni sullo stato dei servizi pubblici a Monteparano nel 1949. Emergeva una situazione desolante.
- Esisteva il telegrafo:
- Non esisteva telefono anche se era stata già inoltrata domanda per l’installazione;
- Esistevano le scuole, anche se collocate nel modo più indecoroso in un vecchio castello senza pavimento e senza finestre;
- C’èra l’Acquedotto Pugliese, ma la rete risultava incompleta in quanto i due terzi dell’abitato non poteva allacciare l’acqua per l'assenza delle condutture;
- Non esistevano fognature né progetti di realizzazione in corso;
- Esisteva un cimitero costruito nel 1934;
- Era in corso la sistemazione delle strade interne rovinate da cause di guerra, anche se si era in attesa di un'eventuale assegnazione di fondi.
La Giunta Nunicipale di allora era composta da Giuseppe Margherita e Michele Scardino (assessori effettivi) e da Cosimo Mariella e Michele D’Ippolito (assessori supplenti). In paese vi era una sola farmacia, quella del Dr. Giuseppe Laterza. Il medico condotto era il dr. Antonio Bruno mentre l'Ostetrica condotta era la mai dimenticata sig.na Paola Zucchini.