"Sobbra all'era", lo dice la parola, prima che palestra all'aperto di giochi e "spite" sportive, di campionati federali fino alla 1^ Divisione (ora 1^ categoria) con la bellezza di due squadre ( U.S.Monteparano e Libertas Monteparano ), che si contendevano il primo posto in classifica (che tempi per lo sport monteparanese), quel posto era stata l'aia (era, in dialetto) locale.

Nel mese di Giugno di ogni anno, dopo la mietitura, che in quel tempo era eseguita a mano con la falce, "li mannucchi" venivano caricati, con la dovuta perizia, sui carri (traìni o travini) senza le paratie ('ngasciate), disposti con le spighe verso l'esterno ma senza che toccassero i raggi delle ruote e portati "sobbra all'era" dove venivano posti in covoni, sorvegliati a turno, giorno e notte, dai proprietari per salvaguardarli dai ladri e dal fuoco.Quando l'intera aia era piena di covoni, veniva chiamata la "trebbia", commissionata dal Comune, che stazionava in quel sito fino a quando veniva trebbiato l'ultimo di essi. Prima dell'epoca della "trebbia", "li mannucchi" venivano "pisati" (trebbiati) con "li muli" che, bendati, venivano fatti girare in tondo per calpestare (pisare) le spighe che, a loro volta, insieme alla paglia, venivano ventilate con "la forca" (forchetta di legno a due o più denti). Così facendo il grano si depositava sul fondo e la paglia, che rimaneva in superfice, veniva asportata con un rastrello, se non c'era vento.
Ovviamente c'era un ordine di priorità nel trebbiare, ordine che veniva mantenuto da un vigile urbano comandato per la bisogna e presente quotidianamente sul posto. Non ricordo quale fosse la tariffa che si pagava ma so per certo che le risse, per stabilire la priorità, erano molto frequenti.
Nel periodo della trebbiatura il campo da gioco era interdetto ai ragazzi che volevano giocare al pallone.